Sabato 7 novembre, alle 17:30, presso i locali dell’ex carcere di Buoncammino, partendo dai contenuti del libro “Abolire il carcere: una ragionevole proposta per la sicurezza dei cittadini”, Luigi Manconi, Valentina Calderone, don Ettore Cannavera, coordinati da Roberto Loddo, proveranno a capire se l’abolizione del carcere è una via percorribile. L’obiettivo della pena detentiva dovrebbe essere quello di far sì che il periodo di carcerazione sia funzionale alla “rieducazione”, secondo i dettami costituzionali. Il che significa, in parole povere, mettere l’ex detenuto nelle condizioni di non delinquere più. Invece i dati su questo punto sono estremamente allarmanti: qual è il numero delle persone che, una volta finito di scontare la pena in carcere, tornano “dentro”? Quasi il 70%. Questo basterebbe spiegare la totale inutilità di un sistema che chiude, segrega, deresponsabilizza e non offre possibilità anche perché, e sono sempre dati ufficiali, le persone che invece accedono alle misure alternative al carcere hanno un tasso di recidiva del 20 per cento. Meno carcere significa più sicurezza per tutti, dal momento che chiedere il rispetto dei diritti umani dei detenuti, far si che la loro pena sia riempita di istruzione, lavoro e opportunità oggi, significa limitare domani, per chi è fuori, il pericolo di incontrare ex detenuti aggressivi e pericolosi. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con l’Associazione A buon diritto.
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