(…) eravamo felici. Le piante e le paludi erano fertili, i monti ricchi di pascolo e fonti. Il cibo non mancava neppure negli anni di carestia. Facevamo un vino colore del sangue, dolce al palato e portatore di sogni allegri. Nel settimo giorno del mese del vento che piega le querce incontravamo tutte le genti attorno alla fonte sacra e per sette giorni e sette notti mangiavamo, bevevamo, cantavamo e danzavamo in onore di Is. Cantare, suonare, danzare, coltivare, raccogliere, mungere, intagliare, fondere, uccidere, morire, cantare, suonare, danzare era la nostra vita. Eravamo felici (…)
da Passavamo sulla terra leggeri di Sergio Atzeni
L’eccellenza ambientale e delle produzioni agroalimentari, l’innovazione sostenibile, la longevità, sono le quattro dimensioni qualificanti della Sardegna, in grado di prospettare una ricaduta economica positiva per i prossimi anni. La Sardegna possiede un enorme patrimonio naturalistico che consente, da un lato, di consolidare il proprio appeal in quanto destinazione turistica; dall’altro, di valorizzare virtuosi processi di sostenibilità. A ciò si associa il valore della terra, delle produzioni agricole che siano allo stesso tempo rispettose delle tradizioni e della terra stessa. La longevità attiva, infine, che pone l’isola fra le cinque “Blue Zones” al mondo, con una forte presenza di ultra novantenni e centenari a testimoniare una volta di più l’elevata qualità della vita nel territorio.
È a partire da queste premesse che è stato progettato in Ogliastra l’itinerario culturale e turistico kentos contos, kentos cantos: nel corso di una settimana – il 23 maggio a Baunei, il 24 a Urzulei, il 25 a Talana, il 26 a Villagrande Strisaili, il 27 ad Arzana, il 28 Elini e il 29 a Seulo – chi lo vorrà potrà sentire i racconti dei centenari direttamente dalla voce dei protagonisti, ascoltare i canti tradizionali dei cori dei paesi, ammirare le meraviglie naturalistiche di una zona ancora splendidamente selvaggia e incontaminata, gustare i forti sapori della tradizione culinaria agro-pastorale mediterranea. Il percorso progettato è ricco di suggestioni letterarie, dal momento che si inserisce nell’ambito del progetto di promozione della lettura “I libri aiutano a leggere il mondo”: la settima edizione 2016, infatti, intende coniugare ancor più efficacemente cultura e turismo, promuoverli in quanto risorse fondamentali per una crescita sostenibile della Sardegna, rispettosa dell’ambiente e delle comunità locali.
Il programma proposto è senz’altro ricco: i laboratori per i ragazzi delle scuole sulle tematiche ambientali del riciclo, del riuso (ispirate al lavoro dell’artista ogliastrina Maria Lai) e della bio-architettura; gli incontri sull’educazione alimentare curati da Slow Food Sardegna; le produzioni cinematografiche green e i progetti della Fondazione Sardegna Film Commission; le azioni per i giovani del programma Erasmus Plus nel progetto Sportello in Spalla. Due le escursioni in programma, la prima, a cura del Club UNESCO di Baunei si svolgerà nel suggestivo scenario dell’altopiano di Golgo; la seconda, a cura degli operatori dell’Ecomuseo dell’alto Flumedosa di Seulo, permetterà di visitare Nusaunu, uno splendido percorso nel territorio dell’Ente Foreste.
Inoltre, nella terra dei centenari, “kentos contos kentos cantos” porterà con sé parole e musica senza tempo: si terranno incontri letterari con alcuni fra i più rappresentativi scrittori sardi, come Alberto Capitta, Ilario Carta, Giacomo Mameli e Cristian Mannu; si chiuderà ogni giornata con racconti e canti in grado di far emergere storie significative. La prima fra queste è un ritratto di “Nino”, come tutti chiamavano Antonio Gramsci, attraverso brani tratti dalle Lettere dal carcere e dalla famosa biografia scritta da Peppino Fiori (con Giacomo Casti e Chiara Effe). Nelle serate successive, invece, spetterà alla compagnia Le Voci del Tempo varcare i confini del territorio, attraverso storie nate coniugando musica e parole, canzonieri e classici della letteratura: da Fabrizio De Andrè e Adriano Olivetti, da Woody Guthrie a John Steinbeck, da Bob Dylan a Walt Whitman (con Marco Peroni e Mario Congiu). Assieme alle storie che sprigionano dal territorio, è stato scelto di proporre anche altro, quasi a suggerire l’idea che la valorizzazione di un patrimonio locale debba avvenire anche aiutandolo a leggersi dentro più ampi processi, a riscoprirsi anche al cospetto di più lontane suggestioni.
Nella terra dei centenari, in cui il tempo pare essersi fermato, dunque, vengono proposte storie senza tempo: il classico esonera dal contemporaneo, è senza tempo e proprio per questo più contemporaneo che mai.
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Qualche info in più
L’Ogliastra è un territorio perlopiù montuoso, compreso tra le coste del mar Tirreno e le vette del Gennargentu, simile ad un immenso anfiteatro rivolto al mare, con un sistema costiero variegato che va dalla costa alta e le cale di Baunei, Cala Luna, Cala Sisine, Cala Mariolu e Cala Goloritzè, alle spiaggie di Tortoli, Barisardo e Cardedu (Orrì, Cea e Museddu), fino a quelle più a sud di Gairo e Tertenia. Spingendosi di qualche chilometro all’interno si possono ammirare territori montani di impressionante bellezza quali il Supramonte di Baunei ed Urzulei, i boschi e le montagne di Talana, Villagrande, Seui e Ussassai, il Gennargentu di Arzana, i tacchi e le valli monumentali di Gairo, Jerzu, Osini e Ulassai. La particolare conformazione del territorio e il secolare isolamento hanno contribuito a creare un particolare insieme di valenze naturali, paesaggistiche, culturali e sociologiche che meritano uno sguardo speciale. Qui le vecchie tradizioni trovano applicazione nell’artigianato dei manufatti, che nasce come risposta ai fabbisogni quotidiani di famiglie legate a uno stile di vita agro-pastorale.
La cornice dei monti del Gennargentu e delle limpide acque del Mar Tirreno hanno permesso all’Ogliastra di tramandare intatta la genuinità degli antichi sapori, resi inconfondibili anche dalla bellezza dei paesaggi e dalla salubrità dell’aria, combinati in ricette fatte di ingredienti semplici ma sapientemente lavorati.
L’area centrale montuosa della Sardegna (Ogliastra e Barbagie) è nota in tutto il mondo per la longevità dei suoi abitanti. In essa è stata accertata la presenza di un grande numero di ultracentenari la cui fama ha ormai da tempo varcato i confini del mondo scientifico ed è attualmente oggetto di attenzione anche da parte dei mezzi di comunicazione di massa. La Sardegna si trova per questo da anni al centro di studi e ricerche condotte sulla popolazione dell’entroterra, sulla longevità e sullo stile di vita che consente di mantenersi sani ed efficienti anche in età avanzata. La ricerca si è avvalsa dell’apporto scientifico di un gruppo di ricercatori che ha indagato sia sul fenomeno della “longevità” in sé, sia sulle vaste implicazioni economiche e socio-culturali che essa comporta. La longevità dei sardi sembra, in sintesi, legata a fattori genetici, ambientali (qualità dell’aria, dell’acqua e dell’alimentazione in genere), comportamentali (attività fisica, vita all’aria aperta), socioeconomici (qualità nelle interazioni sociali, comunità che sostiene le persone anziane) e culturali, che consentirebbero alla Sardegna di essere considerata un “laboratorio naturale” per lo sviluppo delle ricerche sull’invecchiamento e rappresentare un modello per il miglioramento della salute della popolazione in generale.