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Una nuova tappa, questa volta in provincia di Oristano, per la manifestazione “I libri aiutano a leggere il mondo”, nel 2019 alla sua decima edizione. In scena ai Giardini Pubblici di Santu Lussurgiu, il concerto letterario “Direction Home – Storia di Adriano Olivetti, musiche di Bob Dylan”, di e con “Le Voci del Tempo”, il duo che da oltre dieci anni racconta storie facendo incontrare dal vivo musica e parole.
Appuntamento giovedì 1 agosto alle ore 20.30, per rivivere, attraverso le canzoni di Bob Dylan, la storia sempre attuale dell’imprenditore visionario Adriano Olivetti, grazie a Marco Peroni (voce recitante) e Mario Congiu (voce, chitarra, armonica).
L’iniziativa è ideata e organizzata dall’Associazione Culturale Malik e sostenuta dalla Regione Autonoma della Sardegna, dalla Pro Loco di Santu Lussurgiu e dal Centro di Cultura UNLA di Santu Lussurgiu, collaborano l’Amministrazione comunale, la Biblioteca di Santu Lussurgiu e la Pro Logos.

Il pensiero e l’opera di Adriano Olivetti arrivarono a Santu Lussurgiu grazie a due intellettuali del luogo, Diego Are e Antonio Cossu che ne condivisero il progetto nel loro percorso di vita sia a Roma che ad Ivrea. Il pensiero dell’uomo al centro della società verrà declinato localmente con la creazione di un gruppo di studio che attraverso la Comunità avrebbe dovuto portare benessere e cultura. Le attività svolte e le ricerche del territorio venivano ampiamente divulgate attraverso il periodico Il Montiferro dove avevano voce i maggiori intellettuali lussurgesi e non solo.

Lo spettacolo ripercorre la vicenda di Adriano Olivetti, il cui pensiero va ben oltre l’ambito industriale, fornendo utili riflessioni per la realizzazione di una società in cui l’individuo è valorizzato per le abilità e in cui prevalgono i valori, la cultura e la bellezza. Prendendo le mosse dall’intuizione del padre Camillo all’inizio del Novecento, quella di costruire nella sua piccola Ivrea la prima fabbrica italiana di macchine per scrivere, si esplorano poi la crescita dell’azienda, le difficoltà durante il regime fascista, la tensione visionaria del giovane Adriano che dopo la guerra farà della sua grande azienda lo strumento per la costruzione di una società di tipo nuovo, a misura d’uomo: un esperimento sociale e politico oggi entrato prepotentemente al centro del dibattito.
“Direction Home” restituisce questa storia in chiave musicale, utilizzando il repertorio di canzoni senza tempo di Bob Dylan. Lo spettacolo ha ispirato la realizzazione del fumetto “Adriano Olivetti, un secolo troppo presto”, di Marco Peroni e Riccardo Cecchetti, giunto alla quarta ristampa e premiato come Miglior Sceneggiatura al Festival Internazionale del Fumetto di Napoli – Comicon 2012. Sempre da questo lavoro e dalla sua impostazione narrativa, hanno preso vita sia la puntata monografica televisiva della Rai (per la trasmissione “Il tempo e la storia”) che il libro “Ivrea. Guida alla città di Adriano Olivetti”, pubblicato nel 2016 dalle Edizioni di Comunità.

Vi diamo il benvenuto nella versione aggiornata del sito, con due brevi stralci del discorso che Adriano Olivetti fece nel 1954, ad Ivrea, in occasione della tradizionale cerimonia alle Spille d’Oro ai dipendenti con almeno 25 anni di lavoro in fabbrica. Ha in sé il concetto di lavoro che condividiamo.
Buon Primo Maggio a tutti

discorso adriano(…) Ora i tempi, che non vorrei fossero troppo cambiati, non mi consentono di dedicare molto tempo, come vorrei, a ciascuno di voi, di parlare con le Spille d’Oro dei tempi passati, degli episodi comuni che hanno segnato il cammino della fabbrica tra ore difficili e ore liete, tra il vecchio e il nuovo, tra l’ordine e il disordine, tra il bene e il male di ogni umana vicenda. Ma la Spilla d’Oro sa che il cemento che ci lega è l’amore per l’opera che abbiamo insieme compiuta e alla quale ciascuno di noi ha dato, nella misura delle sue possibilità e in proporzione delle sue forze, tutto il suo contributo, con umiltà, pazienza, tenacia. La Spilla d’Oro sa che questi valori, talora oscuri, non sempre appariscenti stanno nel cuore di ognuno e nel cuore della fabbrica. C’è una lampada accesa, c’è una lampada accesa in questo cuore ed è la presenza del suo fondatore. Lo spirito dell’ing. Camillo aleggia su di noi, da questa statua onorata per la nostra protezione, per l’avvenire nostro, per le nostre più disperate speranze. La Spilla d’Oro sa che niente si improvvisa e che non si creano miracoli. La Spilla d’Oro ha visto 25 anni della vita di fabbrica e sa riconoscere il giusto dall’ingiusto, l’improvvisato dal meditato, il facile dal difficile, in una parola il bene dal male. Per questo le Spille d’Oro sono come pilastri fondamentali sui quali posa la saggezza della nostra fabbrica. I giovani guardano ad esse con riconoscenza perché esse hanno loro spianato il cammino, ora più facile, perché a loro volta essi preparino alle nuove generazioni una vita più alta e migliore. Di questa ansia di progresso siamo tutti partecipi, ma le Spille d’Oro rivendicano in un titolo di glorioso lavoro la loro parte cosi meritata. La Spilla d’Oro sa che il lavoro che egli ha dato per anni alla fabbrica e qualcosa di intimamente e profondamente suo, onde a poco a poco questo suo lavoro è divenuto parte della sua anima. Perciò in essa splende una luce interiore, perché essa appartiene allo spirito. (…)

(…) Per dar vita a questo nuovo mondo i ricchi e i potenti dovranno rinunciare alla corsa inconsiderata e indiscriminata verso una ricchezza sempre maggiore, alla vanità del potere e della effimera sua gloria. Sarà questo possibile senza un urto definitivo? A noi non spetta dar risposta, ma attendere con tenacia alle responsabilità che ci furono commesse e che ci siamo assunti. Perché le idee che nacquero in questa fabbrica, sotto l’indicazione del nostra maestro, ancorché tutt’altro che realmente realizzate – e per molti versi ancora lontane – potranno essere forse guida risolutiva al conflitto che rischia di gettare il nostro Paese in una nuova forma di involuzione politica, privandolo nuovamente delle liberta individuali. E guida all’Europa stessa, anche essa socialmente immobile nella sua disordinata attesa, al suo bivio inevitabile: da una parte le forme di una nuova società, dall’altra una nuova irreparabile catastrofe. Con queste preoccupazioni ma con rinnovata speranza, in questa lieta domenica di vigilia mi sia concesso, nello stringere la mano alle nuove 120 Spille d’Oro, dare loro testimonianza della riconoscenza di tutti; il nostro grazie più sincero per la loro fatica e l’augurio più alto per essi e per le loro care famiglie, affinché numerosi anni di salute e di serenità si aprano innanzi a loro nella protezione della Provvidenza di Dio, nei caldi e sereni sensi dell’affetto di tutti, di tutti coloro che li seguono passo passo dentro e fuori la nostra indimenticabile dimora di ogni giornata: la Fabbrica.

Discorso alle Spille d’Oro di Ivrea – Adriano Olivetti 1954