Venerdì 27 ottobre, alle ore 18.00, il fotografo Dario Coletti presenta SENZA APPARENTE MOTIVO – ELEGIA PER L’AQUILA – i motivi di un’autoproduzione al termine l’autore, al termine consegnerà ai sostenitori il libro acquistato in occasione della campagna crowdfunding.
“A cinque anni dal terremoto del 2009 ho prodotto in collaborazione con Confotografia un lavoro di documentazione fotografica. Il terremoto de L’Aquila del 2009 consiste in una serie di eventi sismici, iniziati nel dicembre 2008, con epicentri nell’intera area della città. La scossa principale, verificatasi il 6 aprile 2009 alle ore 3:32, ha avuto una magnitudo momento pari a 6,3 l’evento ha causato 309 vittime, oltre 1500 feriti e oltre 10 miliardi di euro di danni stimati. Gravissimi i danni agli edifici e al patrimonio storico-artistico de L’Aquila, e comuni limitrofi. Ma che cosa è successo in questi anni che ci separano dell’evento? Qualcosa è stato ricostruito, la città non è ancora tornata a vivere ma gli aquilani non si sono arresi all’idea di abitare in comode case senza personalità. C’è chi è scappato e chi è tornato, qualcuno è rientrato nella propria casa i più vivono ancora in modo non definitivo. I nuovi paesi sono strutture tecniche senza retroterra. La memoria e il dolore sono ancora vivi, non c’è rassegnazione. Nel luogo della distruzione e del dolore quale può essere il ruolo della fotografia? La risposta è che proprio la, dove i contendenti sono entità come l’uomo e il terremoto, è proprio la che si rende necessaria un’analisi attenta del conflitto, per capirne la natura e lo schieramento degli elementi in campo, elementi che la fotografia evidenzia come parti separate ma appartenenti allo stesso insieme, entità che si avvinghiano e turbinano assieme in un movimento continuo. Un ciclo dove tutto quello che accade si ripete all’infinito.”
Dario Coletti
La crepa è all’interno dello stesso tessuto, una frattura che si manifesta tra l’uomo e il suo ambiente. Tra natura e natura, cioè. Solo un poeta solo un fotografo può entrare in questi ambiti e riportarli con semplicità. Piano mi allontano dall’immagine della distruzione. Non voglio che il dolore causato da essa diventi il filtro unico attraverso il quale osservare. (tratto da “IL FOTOGRAFO E LO SCIAMANO” – dialoghi da un metro all’infinito Roma 2015 – Postcart edizioni)
Dario Coletti (Roma, 1959), fotografo, è vicedirettore dell’Istituto Superiore di Fotografia di Roma dove coordina il master annuale di fotogiornalismo. Le sue foto sono conservate presso la biblioteche e musei nazionali. Ha pubblicato libri su temi antropologici e sociali quali Il fotografo e lo sciamano (Postcart, 2013), Dentro (Postcart, 2014).Espone in gallerie e musei internazionali come l’Opera House del Cairo, la galleria Mole di Tokyo, Palazzo delle Esposizioni di Roma, il centro Santa Chiara di Trento. Collabora con numerose Istituzioni, organizzazioni umanitarie e testate giornalistiche nazionali ed internazionali.