Venerdì 27 ottobre, alla Manifattura Tabacchi di Cagliari, alle ore 21, Roberto Zibetti e Mario Congiu, tra note letterarie e note musicali, esplorano l’infraordinario di George Perec con SPECIE DI SPAZI – fogli, schemi, tabelle, elenchi, una ricerca scrupolosa, una meticolosa mappatura del mondo, per giocare con i luoghi e le cose, con lo spazio e con le parole come cose.
Un’esplorazione a ritmo cardiaco degli spazi che ci circondano, dal più piccolo ed intimo, il nostro letto, fino a quello immenso dell’universo, passando attraverso le convenzioni che trasformano gli spazi abitativi in gabbie per criceti, le diffidenze che inibiscono l’uso comune degli spazi di quartiere, o infine le compulsioni che logorano e spengono lo sguardo dei turisti sulle città straniere.
“Specie di Spazi” è una sorta di matrice del mondo letterario di Georges Perec. E’ già ben visibile, in nuce, la lucida, approfondita e sempre spassosissima riflessione sul significato e il valore che attribuiamo a spazi, cose e oggetti che ci circondano e che culminerà nel suo “La vita, istruzioni per l’uso” ( 1983), uno dei libri fondamentali del novecento francese.
Una gagliarda carrellata dal sapore un po’ beat sui nostri paesaggi e le nostre paure: cascate abbondanti e cristalline di parole quasi spersonalizzate nell’interpretazione di Roberto Zibetti,   su cui la chitarra di Mario Congiu scolpisce fuggevoli impressioni del cuore.

Mario Congiu (Torino, 1972), chitarrista, cantante, autore torinese è voce e anima del gruppo rock “El Tres”, con cui ha inciso gli album Folk’n’roll e Roba forte. Per otto anni è il chitarrista dell’Orchestra di Ritmi Moderni Arturo Piazza. Come solista nel 2000 ha pubblicato Non sai difenderti, nel 2004 Una canzone senza finale con Stefano Giaccone (Santeria) e nel 2010 Ego Trip. Collaborazioni con l’artista piemontese Gipo Farassino, musica e teatro. Collaborazioni teatrali con Luca Zingaretti, Paola Cortellesi, Umberto Orsini, Monica Guerritore. Numerose altre collaborazioni, tra queste: Mau Mau, Franti, Fratelli di Soledad, Stefano Giaccone. Come arrangiatore ha lavorato nei più importanti studi italiani ed europei, tra cui i Real World Studios di Peter Gabriel.

Roberto Zibetti (New Jersey, 1971) è attore di teatro, cinema e televisione, regista e produttore di numerosi spettacoli, cortometraggi e documentari. Nato in USA da famiglia torinese, debutta con Luca Ronconi ne Gli Ultimi Giorni dell’Umanità, al Lingotto di Torino; lavora poi con Strehler al Piccolo Teatro di Milano , ne Il Campiello. Il suo documentario Il cielo in un campiello un omaggio al leggendario regista milanese. Negli anni ha lavorato spesso di nuovo con Ronconi ( Lehman Trilogy), K.M. Grüber, fino a Mario Martone (La Morte di Danton). La sua Gerusalemme Liberata ha riscosso grande successo di pubblico e critica al Teatro Stabile di Torino. Rotholandus, tratto dall’Orlando Furioso, per la regia di Roberta Lena, mischia pittura digitale dal vivo, poesia e musica è stato recentemente presentato all’Istituto di Cultura di Parigi. Tra le sue interpretazioni cinematografiche più recenti Carlo nel Pasolini di Abel Ferrara (2014) accanto a Willem Dafoe, Zorba il Buddha (2004), Liberarsi – Figli di una rivoluzione minore (2008), e Miss Julie (2009) ma ricordiamo anche I Cento Passi di Marco Tullio Giordana (2002) , Io Ballo da Sola di Bernardo Bertolucci, Radiofreccia di Luciano Ligabue, (1998), Non ho sonno di Dario Argento ( 2000).